lunedì 23 marzo 2020

Proposta per l'immediato potenziamento della Sanità


In un momento di drammatica emergenza sanitaria - emergenza che sussiste a dispetto del fatto che la versione degli eventi non sia proprio quella veritiera - è necessario proporre una soluzione immediata e fattibile per potenziare in tempi brevi la Sanità pubblica.

Partirò da una semplice esperienza personale per arrivare alla proposta organica. Come lavoratore metalmeccanico il mio contratto collettivo prevede che l'azienda versi circa 13 euro al mese a un fondo per il finanziamento di piani sanitari a mezzo assicurazioni e sono molte altre le categorie che possono usufruire contrattualmente di questa forma di assistenza sociale che permette di accedere o a prestazioni sanitarie private o di ottenere rimborsi.
Poiché in questi mesi è in corso la trattativa tra sindacati metalmeccanici e aziende per il rinnovo del CCNL, qualche settimana fa ho chiesto a un RSU di far arrivare ai delegati di più alto livello una mia idea: proporre l'abolizione totale del nostro fondo sanitario e prevedere col nuovo contratto di lavoro che le aziende continuassero sì a versare le 13 euro mensili, ma a favore della sanità pubblica.
Si è trattato ovviamente più di una soddisfazione personale a futura memoria perché dubito che la voce di un comune lavoratore metalmeccanico sia arrivata a Roma e ancor più dubito che possa essere fatta sentire sopra gli interessi particolari che certamente prevalgono in questi fondi, gestiti da assicurazioni private.
Ma l'idea era quella di voler dare un contributo a tutta la comunità nazionale, investendo nella Sanità pubblica, anziché limitare la prospettiva di un contratto di lavoro ai soli addetti metalmeccanici e favorendo i privati.
Se tutti i contributi mensili di questo tipo di ogni categoria lavorativa e che le aziende già versano venissero dirottati sulla Sanità pubblica, ne trarrebbero beneficio non solo i lavoratori che oggi hanno questo sostegno in busta paga, ma anche quelle categorie più disagiate - precari, disoccupati, partite IVA, false cooperative, etc - che non hanno la fortuna di avere un contratto con questo sostegno.

Stiamo parlando dunque di centinaia di milioni di euro l'anno che andrebbero a rafforzare i finanziamenti attuali.
Dobbiamo dunque proporre l'abolizione immediata di tutti i fondi sanitari privati di categoria e la confisca immediata di tutte le somme già versate da destinare seduta stante alla Sanità pubblica. Come già detto i premi che le aziende attualmente già versano a favore dei lavoratori dovranno a loro volta finire alla Sanità.

A fianco di questa proposta d'impatto immediato, per il medio periodo è opportuno chiedere:
  • la confisca della sanità privata e successiva messa fuori legge della stessa secondo quando previsto dalla Costituzione;
  • la confisca di tutte le case farmaceutiche con sede in Italia o operanti in Italia;
  • un inquadramento di tutti i liberi professionisti della salute - medici privati, biologi, tecnici di laboratorio, farmacisti - che permetta di mobilitare questo personale temporaneamente a favore della Sanità pubblica in momenti di crisi (in momenti ordinari potranno esercitare liberamente la loro professione privata a differenza delle aziende sanitarie private che come detto saranno abolite);
  • l'integrazione tra l'attuale sistema sanitario fondato quasi esclusivamente sulla medicina allopatica e la galassia dei professionisti del settore della salute non riconosciuti, o non completamente, come veri e propri sanitari (omeopati, osteopati, operatori di medicina non allopatica in genere, naturopati, etc) il cui potenziale può essere utile soprattutto nella prevenzione e nella cura della persona sul lungo periodo colpendo la causa del malessere e non l'effetto;
  • l'abolizione degli ordini professionali in campo sanitario;
  • l'abolizione della "legge Lorenzin" sull'obbligo vaccinale e il ritorno alla status quo ante, oggi più che mai necessario al fine di indagare l'impatto delle vaccinazioni di ogni tipo sul cattivo funzionamento del sistema immunitario di una popolazione sempre più malata;
  • l'apertura di un'indagine sui legami tra esponenti della politica, dell'Agenzia Italiana del Farmaco, dell'Istituto Superiore di Sanità, OMS e lobbisti delle case farmaceutiche con l'estensione a questo ramo di inchiesta delle leggi speciali antimafia.

Nessun commento:

Posta un commento