Voglio spazzare il campo da ogni dubbio.
Per me la Costituzione ha solo ed esclusivamente un valore giuridico e pratico. Mi ci posso appellare finché è tecnicamente utile come lo possono essere il codice della strada o un'ordinanza comunale sui rifiuti.
Non rappresenta per me alcun significato etico o morale particolarmente elevato, anzi.
La Costituzione - insisto nel maiuscolo essendo formalmente Legge Fondamentale di uno stato - incarna anzi da un punto di vista etico la prima forma di degrado del popolo italiano.
Perché c'è una linea di continuità tutt'altro che spezzata tra chi ha scritto la Costituzione e chi oggi si fa mitragliare il braccio di iniezioni letali. Senza la decadenza morale dei nonni, non avremmo questi nipoti.
Questo documento è di fatto il prodotto sotto supervisione straniera di un popolo che non ha saputo nemmeno da quale padrone farselo dettare, se da quello americano o quello sovietico, concedendo un articolo all'uno e un articolo all'altro.
Dalla nostra carta costituzionale non può arrivare alcun profondo rinnovamento interiore della nostra nazione che al contrario ha tanto bisogno proprio di una ri-Costituzione di se stessa al netto di ogni ingerenza sia essa extra-nazionale (ingenerenze politico-militare USA ed economica cinese) sia anti-nazionale (potentati apolidi del capitale produttivo e finanziario).
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